“Troppo spesso la musica viene relegata ad attività brevi e marginali, basate sul desiderio e sull’inclinazione personale dell’insegnante di sezione. In tali condizioni si rischia di perdere il valore fondamentale dell’educare “con” e “attraverso” la musica, per contribuire all’obiettivo principale di ogni educazione: la formazione interiore dell’individuo, cioè la sua crescita attraverso lo sviluppo di qualità intellettive, per una migliore futura prospettiva sociale. Poiché, invece, la musica è un linguaggio pieno di significato, essa può diventare, se proposta con giusta e graduale metodologia, sia argomento valido di sperimentazione che attività insostituibile per lo sviluppo di alcune facoltà, le quali diversamente non verrebbero stimolate ed espresse.
L’attività musicale deve collegarsi, in modo interdisciplinare, con gli altri campi d’esperienza, deve favorire l’integrazione di tutti i bambini, senza però rinunciare ad una metodologia attiva e giocosa che la caratterizzi come disciplina autonoma. E’ opportuno ricordare che l’attività musicale, all’interno della scuola dell’infanzia, non deve essere finalizzata all’apprendimento di tecniche strumentali fini a se stesse, né all’assimilazione del codice musicale convenzionale, ma deve abbracciare un più vasto terreno di sperimentazione riguardante il suono e le sue qualità, passando anche attraverso la ricerca timbrica degli strumenti musicali e, più in generale, degli oggetti in grado di produrre suoni.
La Fondazione perciò propone due diverse tipologie di intervento didattico musicale, una più rivolta alla scoperta quotidiana dell’ “ambiente-musica” ed una invece rivolta ad approfondire soltanto alcuni ambiti o argomenti concordati con le docenti della scuola.
Il progetto copre l’intera durata dell’anno scolastico, da metà ottobre a maggio, per 29 incontri frontali per ogni sezione della scuola. Durante le ore di propedeutica musicale, il bambino potrà venire in contatto con tutto il patrimonio sonoro che lo circonda, esplorandolo musicalmente con il corpo, con la voce e con gli strumenti. Nel progetto sono inoltre previste 10 ore in cui l’esperto potrà programmare e realizzare gli aspetti musicali della festa di Natale e di quella di fine anno scolastico; all’interno del percorso, a conclusione del triennio viene proposta la partecipazione ad laboratorio di teatro musicale, che poi sfocia in un grande spettacolo (comprendente canzoni, coreografie, scene, fiabe, ecc.), che rientra tra le esperienze che, se proposte con tempi e modi adeguati, possono coinvolgere il bambino, in modo attivo, non solo nell’apprendimento di canti e di balli, ma pure rendendolo capace di operare scelte musicali per realizzare accompagnamenti strumentali: attraverso la valutazione dei materiali sonori da utilizzare, la definizione della durata e del carattere degli interventi, e la scoperta di originali tecniche esecutive (convenzionali e non). Lo spettacolo, in questo modo, scaturisce grazie all’evocazione di sonorità che ogni bambino custodisce nel proprio vissuto, frutto delle sue personali esperienze, in particolari spazi sonori e situazioni quotidiane a lui familiari.
I contenuti principali
Scoprire l’immenso patrimonio sonoro, che caratterizza il mondo circostante, attraverso pratiche di riconoscimento, decodificazione, improvvisazione, imitazione, ecc. è il primo passo fondamentale per l’educazione musicale di base. Queste attività di tipo ambientale - musicale aiutano il bambino a sviluppare la propria sensibilità uditiva, affinare le qualità mnemoniche, e a capire i significati sonori.
Le attività ritmiche, a loro volta, suscitano nel bambino nuove risposte motorie, in un’età in cui egli non è ancora padrone assoluto dei suoi movimenti e dello spazio a lui circostante. Tali stimoli favoriscono lo sviluppo armonioso delle capacità motorie in generale, contribuendo inoltre al processo d’identificazione e scoperta consapevole del proprio corpo (psicomotricità).
Molto spazio viene dedicato al canto, momento sia di socializzazione sia di sviluppo di uno strumento, quale la voce, dalle numerose possibilità sonore, di riproduzione, di imitazione, ecc.
L’ascolto occupa una parte importante nella programmazione giornaliera, e non è finalizzato solo ad un ascolto di brani riguardanti la nostra cultura, ma anche facenti parte di altre culture, per ampliare gli orizzonti di conoscenza.” (dal progetto inviato dalla Fondazione Scuola di musica “C.G. Andreoli)
Il costo dell’intervento è di 47 euro a bambino, la scuola sceglie di offrire alle famiglie questo progetto facendolo rientrare nel finanziamento Progetto di Miglioramento distrettuale.